Perchè STORIA
Dopo aver condotto una ricerca sul periodo, ho scoperto che l’imperatore della Cina al tempo era Kublai Khan. Rimasi basito vedendo che il suo copricapo era identico al palo veneziano e addirittura il pinnacolo finale aveva la forma di una ghianda. Qualche tempo dopo appresi che Marco Polo aveva sposato una delle figlie dell’imperatore.
Presumo che Venezia adottò l’immagine del palo come omaggio all’imperatore e lo posizionò di fronte ai palazzi dell’aristocrazia. Se così fosse, parliamo di un viaggio nel tempo di oltre 700 anni!
A prescindere dalla veridicità della ricerca, ho voluto dare vita a questa storia dando una mia personale interpretazione.
Perchè CULTURA
Poi, tagliato ad una lunghezza di circa 11-13 metri, viene tramutato in Bricola.
Utilizzata come segnavia per le parti navigabili del mare, diventa parte attiva della vita della città d’acqua.
Oggi, con le sue crepe ed erosioni, racconta la storia della sua esistenza.
Perchè ARTE
Ho trovato la Bricola ormai morente, alla fine della sua esistenza e destinata al fuoco, ma nonostante ciò, in essa ho ravvisato la saggezza e la sapienza che solo un vecchio sa raccontare.
L’ho presa tra le braccia e portata nella mia bottega, dove l’ho pulita dallo sporco, asciugata e liberata dalle parti corrose e scolpite dal mare.
L’ho poi collocata accanto al mio banco da falegname e ho atteso che mi indicasse il modo in cui desiderava essere mutata.
Una volta entrati in simbiosi, compresa ogni sua crepa, nodo, foro e chiodo, ha avuto inizio il processo di trasformazione che avrà termine solo quando troverà dimora sul suo piedistallo d’acciaio spazzolato, accanto al suo pezzo plasmato dal mare.
Perchè FAVOLA
Piantata nel mare, ammira la vita che scorre nella città sospesa sull’acqua: gli arrivi, le partenze, gli amori che nascono, gli artisti, i poeti e i sognatori.
Come una moderna Cenerentola, si trasforma, da brutta e sporca, in un manufatto elegante e raffinato.
Così, io ne divento il principe che la riveste di un nuovo abito e la farò conoscere nei salotti delle ville di tutto il mondo, portando testimonianza della bellezza di Venezia nei secoli a venire.
In quanto ALBERO, ha sopportato la vita di montagna e la difficile crescita nella roccia.
In quanto BRICOLA, ha resistito al caldo, al freddo, alle maree e agli attacchi delle teredini, molluschi molto voraci che l’hanno corrosa.